Faunalia

Faunalia

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Etichetta: Avantgarde Music

Data di uscita: 2 Novembre 2018

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Tracklist

1. Ad Malum Finem

‘Ad Malum Finem’ è un lento viaggio musicale che ripercorre le stagioni della stregoneria in Italia, dall’antica Roma ad oggi.

2. Notturno Peregrinar

[ Il testo è cantato nei dialetti di Abruzzo e Sicilia ]

Femmena scellerat curr di notte ammandate
(Donna scellerata, nella notte tu corri coperta da una cappa)
nnenz a la cerq abberrutat nu vend d suspir t’attirat.
(Un vento di sospiri ti ha attirata dinanzi alla quercia contorta)
N’derre nu quadrale piagne lu sang disgrazijate
(A terra, un neonato piange il sangue di disgrazie)
abbije lu catenacc de la matr: Diana Clara advenit!
(Inizia la processione della Madre: Diana Clara advenit!)

Ennucci appessu… Fici li stiddi e li bramusìi
(Seguendo lei… Creò stelle e bramosia!)
Sibidda da li milli scrigni… Ecate!
(Sibilla dai mille scrigni…Ecate!)
Ennucci appessu… Nura e addumata splenni!
(Seguendo lei… Nuda e illuminata splende)
Tra li viòla ‘ndimuniati la fudda aizza!
(Aizza la folla tra le viole indemoniate)

Ventu d’infamità sciuscerà stringi lu giusquiamu di ccà!
(Stringi il giusquiamo! Un vento infame soffierà…)
L’abbite se cadrà, levete allamate annenze a lu lag li vuve z’anom fermat…
(Il suo abito cadrà, il lievito verrà bagnato e di fronte al lago i buoi si sono fermati…)
Scurrinu nni lu sangu lu vilenu e la carità
(Scorrono nel sangue veleno e carità)

Ste cacchià lu mal d la nummenate! Della signora nera!
(Sta sbocciando il male dell’innominata!)
La cire de lu mberne z’ammisciche ng l’oij!
(la cenere dell’inferno si mischia con l’olio)
Lu jaddu niuru supra ‘a spadda ci ciatìa “Sdivacalu nto pani e iddu mori in un mumentu!”
(Il gallo nero le sussurra appollaiato sulla spalla: “Versalo nel pane e morirà in un istante”)

Ad malum finem veniat…Sciùscia u riaulu ccà!
(Qui soffia il diavolo!)
Li cori di Malatiel runati a iddi Orvi occhi di pezza talianu nn’avanti.
(I Cuori di Malatièl donati a loro, orbi occhi di pezza che guardano in avanti.)
Fiur di rusmarin sopr a lu mur, Lu cultell accumbagne la sciagura!
(Fiori di rosmarino appesi al muro, il coltello porta con se la sciagura!)

[Nocturnal Wandering]

Wicked woman, you run in the night covered by a cape
Drawn in front of the twisted oak
A newborn cries blood of misery on the ground
The procession of the Mother begins.
By following her, she created stars and greed!
Sibyl with a thousand chests… Hecate!
By following her… naked and glowing she shines.
Incites the crowd among the possessed pansies
Squeeze the henbane! An infamous wind will blow…
Her dress will fall, the yeast will be wet, and the oxen stopped across the lake…

The blood is laced with venom and charity.

The evil of the Nameless One is blooming!
The ash of the hell is mixed with oil
«Pour it into the bread, and he’ll instantly die», whispers the black rooster perched on her shoulder

Here blows the Devil!
Malatièl’s hearts gifted to them, blind rag eyes facing forward,
Rosemary flowers hanging on the wall, the knife brings with it misfortune!

“Nasce da un’esperienza che ho avuto sul finire di un’estate quando mi sono imbattuto in un branco di gatti neri che oziavano nei pressi di un gruppo di ruderi in campagna. Sono rimasto diverso tempo in quel luogo, affascinato dalla spettralità delle case abbandonate, e nessuno di loro distolse lo sguardo da me, come se mi controllassero, questo fino a quando non sono stati richiamati da qualcosa e si sono incamminati lentamente fino a svanire nel bosco che sovrastava le case abbandonate, silenziosi e composti come una processione di adepti. Tornato a casa, ho iniziato a comporre ‘Notturno Peregrinar’, un brano frenetico e ‘swingy’ per il quale alcune parti sono state scritte direttamente su di un organo, con l’accompagnamento di un mandolino e la piacevole suggestione di avere lo sguardo di quei felini ancora su di me. Il testo è urlato nei dialetti abruzzese e siciliano…”

-Selvans

3. Anna Perenna

Postquam iter coepi in hac terra, a silvis movens ad civitatem,
(Da quando ho iniziato il mio viaggio su questa terra, spostandomi dai boschi alla civiltà)
numquam ab aliis respexi ad vestigia relicta, ne deverterem mea.
(non ho mai guardato l’orma lasciata dal passo altrui, per non deviare il mio)

Ignoravi ventos qui frangebant iter meum, aliquique qui me euntem celebrabant
(Ho ignorato i venti che infangavano il mio cammino, così come quelli che celebravano il mio passaggio)
Numquam recessi nec officium reliqui
(Giammai ho indietreggiato o abbandonato il mio compito)
Numquam permisi cinerem substituere ignem ne generantem.
(Giammai ho permesso che la cenere sostituisse il fuoco che mi generò.)

Homo et canis et lupus esse potest,
(L’uomo può esser lupo e può essere cane)
saepe ebrius sua stupiditate, quae invidiam profert…
(spesso inebriato dalla propria idiozia, la quale genera invidia..)
Difficile alicui est se subtrahere cupiditati infamiaeque
(Difficile per alcuni sottrarsi all’avidità e all’infamia)
Facilius sibi, inferioritate tacente, ignoscere ignaviam ignorantiamque
(E’ più facile perdonare a se stessi la propria ignavia ed ignoranza, tacente l’inferiorità)

Et haec locutus sum vobis… O nymphae sacratae Annae Perennae,
(Ed e’ per questo che a voi ora mi rivolgo… O ninfe sacre ad Anna Perenna,)
Animi eorum qui me maledicunt sub ictu tympanorum frangantur
(che i cuori di coloro che mi maledicono vadano in frantumi sotto i colpi di questi tamburi)
Iectura eorum marcescant! Aeternum fatum patiantur natos esse iniuriae divinae
(Che i loro fegati marciscano! Che subiscano in eterno il destino d’esser venuti al mondo come ingiurie divine)
Nefas in illos incidat!
(Che immane sfortuna ricada su di loro!)
A vobis capite cum velato, ego supra hostium lingues ingredior
(Con il capo velato da voi cammino sulle lingue dei miei nemici)
Mea lyra eos insanos faciat, meumque cornum eorum fletus imminet donec ipsos exsecrantur non me.
(La mia cetra li farà impazzire e il mio corno sovrasterà il loro pianto fino a che non malediranno essi stessi al mio posto.)

Since I began my journey on this earth, moving from the woods to the civilized sites
I’ve never looked at the footsteps left by someone else’s passage,
I did not mean to divert mine.
I ignored the winds, the ones that sullied my path and the ones that praised my pass.
Never have I ever retreated, nor renounced to my task
Never have I ever allowed the fire that fathered me to be replaced by dust.

The man, he can be a wolf and can be a dog
He may often be exalted by his own idiocy, envy inducing.
It’s hard for some to resist the infamy and the greed.
It’s easier if ignorance and indolence are forgiven to oneself, they silence the inferiority

That’s why I turn to you now… nymphs under the protection of Anna Perenna,
may the hearts of those who curse me be shattered, under the blows of these tabors
may their livers rot! May they bear and suffer endlessly for being put on the Earth as an insult of God
May a dreadful mishap hang over them!
I walk with the head you veiled, the tongue of my foes as a carpet
And my cithara will make them go mad, and my horn will overwhelm the sound of their weep
Until they curse themself over me.

La scaramanzia è un concetto antico e talmente radicato nel folklore italiano da essere storia e parte integrante del retaggio culturale. ’Anna Perenna’ è un’ode ad antiche divinità, un anatema scagliato contro chi si augura il nostro male ed al contempo, antidoto contro la malasorte e le energie negative. Il testo è ricco di metafore e significati molteplici e alquanto personali. Rappresenta il momento più grave e rituale dell’album e per la prima volta percorre i solchi di una strada già tracciata in passato da grandi artisti italiani (tra cui Antonius Rex o Mario ‘The Black’ Di Donato) essendo cantato interamente in latino.

4. Magna Mater Maior Mons

Dimora di mille eremiti, schive umanità. Stele magnifica di tempi e civiltà!
Per briganti e ribelli speranza aurea Maja Mater sarà!

La Frigia abbandonò la poderosa Ninfa via per mar!
Lo Ionio li abbracciò, correnti e guai!
Steso debole e inerme sul Fiscellus Mons Ermes il titanò spirò…
Con fuscelli d’alloro lo seppellirai ma del pianto di Niobe sei preda ormai!

Di Maja l’angoscia si spande qua! Lungo la vallata pianto s’udirà.
Dal bianco sepolcro che guarda il mar sconsolata Pleiade tra quiete e dolor!
Di sette santi in sette serpi…

Io son di remotissima stirpe
Di padri anacoreti che a sangue si flagellavano masticando la neve
Spellavan le aquile e strozzavano i lupi una sigla incisa nei massi
con un chiodo della croce raccolto da Elena.

Venti che diradan le nubi mostran la sua beltà… Specchi di luce e di brina.
Demoni e pernici nell’ombra raschian budella di pietra cercando l’oro di Maja.
Su un tappeto di foglie camminerà
Solitaria creatura con le bestie si muoverà… Viandante d’altre età!

Nell’antro della mia coscienza vi è il ricordo di vite passate
Esso si librerà, in volo coi gufi, nella notte più lunga e sarà un sentore antico d’essere stato sepolto là!

Di Maja l’angoscia si spande qua! Lungo la vallata pianto s’udirà.
Dal bianco sepolcro che guarda il mar sconsolata Pleiade tra quiete e tormenta!

Dwelling of a thousand hermits, bashful mankind.
Wonderful stele of culture and times!
Maja Mater will be a golden hope for the rebels and for the brigands!

Phrygia littered the mighty Nymph by sea.
The Ionian hemmed them, streams and messes!
Once he had lain down on the Fiscellus Mons, unarmed Ermes, the Titan, expired…
You will bury him with laurel branches, but now you’re prey of Niobe’s crying.

Here expands Maja’s anguish! Along the wide alley a groan will be heard.
From the white sepulchre which overlooks the sea, the grief-stricken Pleiad in peace and sorrow!

Of seven saints in seven snakes…

I descend from a remote origin,
From anchorite fathers, they used to flagellate themselves to blood while chewing the snow.
They skinned the eagles and throttled the wolves, Elena collected a nail of the cross
with which someone engraved a sign into the stones.

Some winds thin out the clouds, they show her beauty… mirrors of frost and light.
Demons and partridges scrape stony guts in the shade, they’re looking for Maja’s gold.

She will walk on a carpet made of leaves.
Lonely creature, wayfarer of other times … she will walk with the beasts!

There’s a memory of past lives in the antrum of my conscience
It will soar in the longest night, flying high with the owls: to be buried there… What an ancient feeling!

Here expands Maja’s anguish! Along the wide alley a groan will be heard.
From the white sepulchre which overlooks the sea, the grief-stricken Pleiad in peace and agony!alley a groan will be heard.
From the white sepulchre which overlooks the sea, the grief-stricken Pleiad in peace and agony!

‘Magna Mater Maior Mons’ ha connotati ‘mitici’ ed è ispirata dalle numerose leggende che ruotano intorno a due montagne dell’Abruzzo: la ‘Dea’ Majella e il ‘Gigante’ Gran Sasso.

“L’intero brano nasce da poche righe che scrissi anni fa:
 “Nell’antro della mia coscienza vi è il ricordo di vite passate, 
esso si librerà in volo con i gufi nella notte più lunga. 
E sarà un ricordo antico quello d’esser stato sepolto in questo luogo””

-Selvans

E’ un pezzo epico, caratterizzato da un refrain corale e vi è una lunga riflessione strumentale nel mezzo che è stata arrangiata durante un pomeriggio in una faggeta secolare di montagna.

5. Phersu

He comes from Tarchna’s underground screaming heresy and lies !
Coming to dismember your flesh! Feel the pain of their bites !
Wild beasts by my side tightened are drooling life-blood!
Begotten from the bowels of the earth… The breed! My cruel enforcers!
Your bloody wounds sweat your failure tonight painfully spilled on the sandy ground.
Feel the hooks going under your back skin! Phersu is here!

Why do you pray in front of this mask’s friendly smile, held up by a thousand worms?
Perhaps because you think that someone could survive to the insanity of this funeral game!

The red torch… In the darkness…The inflamed rain!
Flutters the whip! In the darkness… The hypnotic dance brings the pain!

Watch out from this lecherous sight! Behind this gold, the rotten world survives!
Fed by the uselessness of your disgrace. By the blindness of your faith!
Aita! Alpan! Your black rain…To blow the fire to choke the purest seed
I’m the architect of decadence! Dòlor makes me realized!
The club will raise upon your dread Blood tinted visions inside broken hands!
A sea of bodies in front of you brings to the gate of the Harlequin
The only escape starts to be your slowly dying…

Arriva dal sottosuolo di Tarquinia urlando bugie ed eresie!
Sta venendo per dilaniare le tue carni! Senti il dolore dei loro morsi!
Bestie selvatiche strette al mio fianco sbavano sangue..
Generate dalle viscere della terra! La Stirpe! I miei crudeli esecutori!
Le tue sanguinolente ferite questa notte sudano il tuo fallimento, spillato con dolore sul suolo sabbioso!
Senti gli uncini affondare sotto la pelle della schiena! Il Phersu è qui!

Perchè rivolgi preghiere al cospetto del sorriso amichevole di questa maschera, tenuta insieme da migliaia di vermi!?
Forse perchè ti illudi che qualcuno possa sopravvivere alla pazzia di questo gioco funereo!

La rossa torcia… Nell’oscurità… La pioggia di fuoco!
Vibra la frusta! Nell’oscurità… L’ipnotica danza reca dolore!

Sta attento a questo spettacolo lascivo! Dietro l’oro, il marcio sopravvive!
Alimentato dall’inutilità della tua disgrazia. Dalla cecità della tua fede!
Aita! Alpan! La vostra pioggia nera… Per soffiare il fuoco e soffocare il seme più puro.
Io sono il maestro della decadenza! Il dolore mi rende realizzato!
La mazza verrà sollevata sul tuo terrore! Visioni tinte di sangue in crani fracassati!
Un mare di corpi di fronte a te porta ai cancelli dell’Arlecchino
L’unica via di fuga inizia ad essere la tua lenta morte…

“Sono rimasto folgorato da questa pittura nella tomba degli Auguri nella necropoli di Tarquinia, nella maremma laziale: il Phersu. La storia e i suoi molteplici significati ed interpretazioni si sono rivelati essere ancor più interessanti. E’ un brano feroce dove ho sperimentato l’uso di strumenti a fiato antichi su un alternanza di ritmi lenti e più serrati. Un tratto inedito è l’aver pensato l’intero brano come la colonna sonora di un film horror”

-Selvans

6. Requiem Aprutii

ATTO I
Innanzi a noi, lo spettro del freddo austero… Unghia affilate ha…
“Questo inverno non ha pietà!”
Corrono lungo i pendii, intonan canti le correnti…
Canti di vendetta! Tra campi e viali soffieran.
L’incomber dei mesi neri su di noi…
Inutile umanità! Bianche figure si alternano, spettri di nebbia!
Anima in processione, tradito eroe, con doni nefasti avanza…
E ci consegnerà una lepre in dono… Candida… Morta…
La terra inizia a tremar! Udite il rombo dai monti ad Ovest!
Da cime si stacca l’incanto letale,
scagliandosi impetuosa e veloce a valle l’argentea falce.

ATTO II
Acque si riversan copiose per l’Aprutium, sfilata di corpi innanzi ad occhi attoniti.
Spogliati! Come lance aguzze, abeti ormai consumati a terra crollano!
Selvaggia… la mia terra resterà!

ATTO III
Gigante ormai stanco, colpito ed inerme! Reame violato per l’eternità…
Nel tuo folto proibito una danza imperversa!
Le tue frasche subiranno il peso di una lunga fiamma vile,
come schiene spezzate di vecchi saggi,
come innati spiriti d’un tempo andato corrotti da questa età!
E fuoco sarà su ogni quercia, su ogni pietra, su ogni arbusto…
Sulle umide pelli e sulle secche foglie fino a che in piedi sulla cenere
non rimarrà null’altro all’infuori dell’umana stupidità.

ACT I

The sharp-clawed ghost of the harsh cold… before us…
‘’This winter has no mercy at all!’’
They run along the slopes, and the currents chant…
Songs of revenge! And between boulevards and fields they will blow
The threat of the looming dark months is open us.
Futile humanity! White figures are taking turns: misting ghosts!
Soul in procession, with his nefarious gifts here he comes, the hero betrayed…
He will deliver us a hare as a gift. Pure… dead…
And the earth starts to rumble! Hear the deafening roar by the mountains to the West!
The deadly lure break off the summits,
and the silver scythe lashes out downstream, violently, quickly.

ACT II

The waters spread out over Aprutium and is plentiful, there’s a parade of bodies just above astonished eyes
Stripped! Consumed spruces fall to the ground as sharp spears.

My land shall remain untamed.

ACT III

The giant was hit, he’s helpless and tired! And the realm violated forevermore…
A dance is rampant in your thick forbidden.
And your kindlings will endure the weight of a long vile flame,
as old sage’s broken backs,
as innate spirits coming from a time gone: it has been spoiled by this age.
And there will be fire on each oak, on each shrub, on each stone…
On moist skins and dry leaves, until only human foolishness is left standing on the ash.

“Il pezzo è diviso in tre atti e ripercorre i cambiamenti climatici e le calamità (naturali e umane) che si sono susseguiti nella mia regione tra l’inverno e l’estate del 2017.
Nel primo atto, lo scenario è invernale dominato da forti nevicate unite a terremoti e valanghe. 
Il secondo atto rappresenta un momento di quiete, le nevi si sciolgono ed inizia la ricostruzione ostacolata dalle esondazioni dei fiumi mentre nel terzo atto vi è l’epilogo, in cui affrontiamo il tema della calamità umana dei roghi nei boschi, il definitivo colpo di grazia ad una terra già in ginocchio, dato dai suoi stessi abitanti, e che nonostante tutto resta una terra selvaggia che non vuole padroni.”

-Selvans

L'Album


“E’ un album molto personale. Riprende il discorso iniziato con Lupercalia e si muove in avanti verso epoche sonore e narrative più ‘moderne’, per così dire… In esso, ho fatto largo uso di organi, sintetizzatori d’epoca e di un vecchio pianoforte, tutti strumenti appartenuti alla mia famiglia”

-Selvans

A distanza di tre anni dall’album di debutto, arriva ‘Faunalia’.
L’album viene presentato con il sottotitolo ‘A Dark Italian Opus’ ed introduce un’estetica dark legata al folklore e delle sonorità che in seguito diventeranno un trademark del progetto:
organi e sintetizzatori di matrice progressive e momenti orchestrali di Morriconiana memoria.
E’ la prima esperienza in studio del batterista Hyakrisht e, tra gli ospiti, spiccano due nomi storici del panorama musicale italiano: Agghiastru (Inchiuvatu) e Renato ‘Mercy’ Carpaneto (Ianva).

“Ho sempre pensato a Faunalia come ad un seguito di Lupercalia, una sua evoluzione in senso lato, atta a modellare ulteriormente sound, estetica e concept di questo progetto, nonché secondo capitolo di una trilogia.”

– Selvans